lunedì 22 agosto 2011

Salviamo il muro della Certosa

E’ allarme per la cinta muraria del ’400 che circonda il monumento. Si è aperta una crepa larga circa quattro centimetri. Segna orizzontalmente le mura per quasi due metri, fino ad allargarsi in modo preoccupante nel punto dove alcuni mattoni sono caduti a terra determinando una piccola fessura da cui, attraverso la vegetazione, è possibile intravedere l’abbazia. Una ferita che appare come uno sfregio ad un patrimonio architettonico che chiede di essere salvaguardato con interventi risolutivi. L’area è stata immediatamente transennata dai tecnici della Provincia «per motivi di sicurezza». Un altro segnale preoccupante, dopo che nel gennaio 2009 erano collassati all’improvviso una cinquantina di metri di quella storica recinzione realizzata da Gian Galeazzo Visconti. E ora si teme per il cedimento strutturale di una nuova porzione del muro lungo complessivamente quattro chilometri e alto quattro metri e mezzo. A preoccupare sono soprattutto le condizioni del basamento fortemente consumato, lo spessore dei mattoni, di circa 45 centimetri, in alcuni punti si riduce ad una ventina. Il Provveditorato interregionale delle opere pubbliche per la Lombardia e la Liguria, che aveva redatto un progetto grafico per il recupero del muro, aveva stimato in tre milioni di euro circa la somma necessaria per il consolidamento dell’intera struttura. Ad avvertire la Polizia locale ieri mattina è stato un passante. «Ho visto una piccola breccia nel muro e poi una crepa profonda e ho dato subito l’allarme», racconta Mario Cortese che ieri, prima delle dieci, passava proprio sulla provinciale che collega Certosa a Giussago. «Mi sono avvicinato per guardare meglio e ho visto i mattoni a terra, nascosti tra le sterpaglie del ciglio della strada, a ridosso del muro, poco distante dal punto che era appena stato ricostituito». Un racconto fitto di particolari quello di questo signore residente a Certosa che aggiunge: «Sono certo che nei giorni scorsi non vi era alcuna lacerazione». Immediato il sopralluogo della Polizia locale che, insieme al responsabile dell’ufficio tecnico, ha già notificato ai monaci e al Demanio, proprietario della recinzione, la necessità di mettere in sicurezza e sistemare quel punto delle mura. Per il sindaco, Corrado Petrini, si tratta «di un altro evidente segnale delle condizioni precarie della struttura». «Non c’è dubbio – afferma il primo cittadino – sono le conseguenze delle continue vibrazioni dei tir che passano sulla strada che costeggia la cinta muraria. Solo un paio di anni fa il crollo di una porzione di muro a poco più di cinquanta metri di distanza e ora questa nuova ferita. Da tempo ripeto la necessità di realizzare una bretella per deviare il traffico, soprattutto quello dei mezzi pesanti, da questo tratto di provinciale, un’opera essenziale per tutelare un bene pregiato come la Certosa». E se i monaci, interpellati, fanno sapere che «il restauro spetta al Demanio che ha la proprietà della cinta muraria», è la Provincia, che ha la competenza della strada, ad aver già provveduto alla messa in sicurezza dell’area. E ad essere incuriosito dal lavoro degli uomini inviati da Piazza Italia vi era anche chi ha scelto di visitare l’abbazia in una calda e assolata giornata di agosto. “Aspettiamo le 16, quando riapre il monastero – spiega Claudio Pizzo, che arriva da Rovigo, - E’ un peccato che non si pensi a tutelare un patrimonio di così grande valore »

ARTICOLO PUBBLICATO DALLA PROVINCIA PAVESE

5 commenti:

  1. Buongiorno,
    ho letto con attenzione quanto pubblicato dalla Provincia Pavese e da voi riportato.
    Non mi sorprende il problema (visto il recente crollo del muraglione), e non mi sorprende nemmeno l'ulteriore dimostrazione di ipocrisia da parte del nostro "primo" cittadino.

    Mi spiego meglio:

    - non è sempre stato il nostro sindaco ad affermare che il viale non può chiuderlo al traffico pesante senza il permesso della Provincia?

    - non ha emanato una ordinanza di chiusura del mattino?

    - dopo l'ordinanza non c'è stato un rilevamento del traffico pesante da parte della nostra polizia municipale (Scusate NOSTRO POLIZIOTTO MUNICIPALE) ?

    - come mai l'ordinanza di chiusura al mattino fino alle 11,00 non viene fatta rispettare?

    Questi ed altri avvenimenti, fanno delle affermazioni del sindaco un vero papocchio.
    Non si riesce a capire se il problema gli interessa oppure è solo una preoccupazione di facciata. Nessuno gli chiede di prendere cazzuola e cemento per risolvere la problematica, però che almeno facesse bene quanto dovrebbe.

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  2. Buonasera, non conosco il suo nome visto che si è registrato come anonimo, ma sicuramente lei è molto attento e ben informato su quanto stia accadendo sul nostro territorio.Quanto esposto da lei non è altro che la giusta interpretazione di questa situazione che colpisce le mura del nostro bel Monumento. Il paradosso è proprio questo; il sindaco individua il passaggio dei TIR come la causa principale del "malessere" del muro di cinta, ma proprio lui non è in grado di far rispettare il divieto di transito ai mezzi pesanti sul viale che porta alla Certosa. A breve grazie al suo prezioso spunto pubblicheremo alcune considerazioni importanti sul divieto del traffico pesante. Ringraziandola per il contributo la invito a suguirci sul nostro blog.

    Cordialmente

    Massimiliano Cozzi

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  3. Signor Cozzi buongiorno.

    Grazie per le Sue considerazioni.

    Volevo comunque anticiparLe, che stamattina (23-8-2011) alle ore 8,45 sul viale Certosa, nello spiazzo davanti alla gelateria, c'è un posto di blocco con Carabinieri + nostro vigile.

    Ovviamente automezzi pesanti nemmeno l'ombra!! Il nostro "beneamato primo cittadino", non poteva svegliarsi prima??

    BB

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  4. .......... ed alle 9,25 spariscono i carabinieri e la nostra polizia municipale e come d'incanto ricominciano a circolare numerosi automezzi pesanti!!!!

    BB

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  5. Buonasera, penso che il controllo dei carabinieri e della polizia locale,non avesse lo scopo di controllare il traffico pesante,come del resto non è mai accaduto da quando è entrato in vigore il divieto.

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