giovedì 8 dicembre 2011

PALESTRA: NON VEDO, NON SENTO E.... NON RISPONDO.

Nuovamente, la paletra comunale ritorna a far discutere per le sue presunte irregolarità. Il nostro gruppo Consigliare in fase di Consiglio aveva espresso parere favorevole alle linee guida per l'affidamento del nuovo centro sportivo comunale, prendendo l'impegno con la cittadinanza di verificare che tutto si sarebbe svolto nella massima trasparenza e legalità.Siccome la palestra era già stata oggetto di inspiegabili situazioni burocratiche dopo l'innaugurazione del centro sportivo intitolato a Ivano Boiocchi, avvenuta il 30 settembre, abbiamo rispettato il nostro impegno prendendo visione della documentazione per l'affidamento della palestra.  Da li abbiamo riscontrato una situazione che secondo noi potrebbe andare oltre ai limiti del lecito.

La società aggiudicataria della gara è l' A.S.D. Audax Marcignago, non perchè abbia presentato un'offerta più vantaggiosa, ma perchè è stata l'unica a partecipare alla gara. Non si comprende fra l'altro con quale criterio siano stati fatti gli inviti, visto che a parte la Polisportiva Certosa, le altre quattro società invitate, distano almeno 30 km da Certosa.

I primi giorni di ottobre, nella paletra sono iniziate le attività motorie da parte dell' Audax Marcignago, ma come comunicatoci dai "competenti" uffici comunali, in data 22 ottobre non era ancora stata stipulata la convenzione con la società aggiudicataria, ne tanto meno era stato redatto il verbale di consegna come previsto dall' art.3 del disciplinare di gara.

Infatti la disciplinare di gara prevede che l'apertura dell'impianto dovrà avvenire entro trenta giorni dalla firma del contratto. E allora per quale motivo l'Amministrazione non ha provveduto alla stipula della convenzione prima dell'utilizzo della struttura da parte dell'aggiudicatario?

Ci vuole un gran coraggio autorizzare l'utilizzo dell'impianto senza che ci sia un regolare contratto firmato e su questo il Sindaco non ha dato nessuna motivazione ma soprattutto non ha dimostrato il contrario, infatti pare che non ci sia nessuna traccia di atti amministrativi che ci smentiscano.

L'Audax Marcignago fra l'altro sta gestendo la struttura senza che il responsabile del servizio abbia redatto un verbale di consegna (sempre previsto dall'art.3 della disciplinare) ovvero, perchè non lo ha fatto prima che inizziassero le attività? ne siamo proprio sicuri che il responsabile del servizio abbia correttamente adempiuto ai propri doveri d'ufficio?

La concessione di gestione dell'impianto avrà la durata di anni 3 a decorrere dalla data di sottoscrizione, ma considerato che nè la convenzione nè il verbale di consegna sono stati redatti da quale data decorrerà l'efficacia del contratto?

Fra tutta la documentazione visionata, ci salta all'occhio un particolare importante, ovvero che il concessionario non aveva ancora provveduto a prestare la cauzione richiesta di 5000 euro. Ma come, non solo non è previsto un corrispettivo per la concessione della palestra, ma affidiamo una struttura di 2000.000 di euro senza contratto e senza una cauzione?

Nella disciplinare di gara è previsto anche che la palestra dovrà rimanere aperta al pubblico 16 ore giornaliere, ma siamo proprio sicuri che questo avvenga? e quale assessore sarà il deputato a verificare il rispetto di tale regola? secondo noi questo vincolo è un chiaro deterrente per non partecipare alla gara d'appalto. Se ci pensiamo bene, quale società sportiva può garantire tale servizio solo con l'ausilio dei volontari? solo chi ha del personale in regola con gli obblighi di legge sia in materia previdenziale che assistenziale può garantire tale servizio. Considerato che negli atti visionati questi documenti (assistenziali e previdenziali) non erano presenti nonostante fossero previsti dalla disciplinare, e che non ci risulta che vengono rispettate le 16 ore di apertura giornaliere, ecco perchè ipotizziamo questo vincolo un escamotage.

Le volture delle utenze in data 22 ottobre non erano ancora state eseguite e con molta probabilità ancora oggi luce, gas e acqua sono a carico del comune. E' comunque previsto che l'Amministrazione si farà a carico delle spese fino a 5000 euro. Ma come si regolerà l'Amministrazione per il pagamento delle utenze tra l'inizio delle attività e la data di efficacia del contrtto e volturazione delle licenze? Staremo a vedere.

In sintesi queste sono le nostre osservazioni riscontrate dopo la visione dei documenti. Il tutto lo abbiamo riportato al Sindaco Petrini con un'interrogazione scritta in data 7 novembre 2011. Dopo i canonici 30 giorni il Sindaco ha deciso di non risponderci personalmente disilludendo la nostra considerazione nella figura istituzionale che rappresenta. Il paradosso è che la risposta o meglio la non risposta è firmata Ing. Marcello Mossolani che è il responsabile dell'ufficio tecnico e figlio dell' Arch. Mossolani, progettista della struttura.

Il nostro protocollo presentava 17 domande ben specifiche indirizzate a Petrini ma ci risponde Mossolani, peccato che nessuno dei due abbia però risposto ad almeno una delle diciassette domande.
Un comportamento da considerarsi anti-istituzionale ed irresponsabile da chi dovrebbe rappresentarci.
 

martedì 8 novembre 2011

SVEGLIA !!! CI SONO I LADRI

La situazione della criminalità nel nostro territorio sta diventando insostenibile . Le istituzioni si rimbalzano a vicenda le responsabilità, come ad esempio  giorni fa  il nostro Sindaco affermava a mezzo stampa "noi presidiamo il territorio ma ci andrebbe più presenza da parte delle forze dell'ordine". Purtoppo siamo tutti vittime di un sistema che non funziona, ma  non possiamo puntare il dito contro le forze dell'ordine che sono costretti ad operare su un territorio molto vasto e con un organico ridotto al minimo, pertanto noi ci dissociamo dalle affermazioni fatte da Petrini. Ci vuole un bel coraggio dire che la nostra Amministrazione presidia il territorio. Con cosa lo fa? forse con l'unico vigile in servizio fra l'altro disarmato e che viene impegnato per la maggiore a sbrigare pratiche burocratiche? Se poi pensiamo che quando il nostro agente è stato aggredito, il Comune non ha nemmeno pensato di tutelarlo, questo da il senso di attenzione e presidio del territorio. A Torriano dopo i furti avvenuti l'altra notte  è stata ripristinata l'illuminazione pubblica sarà una casualità, visto che la frazione ne era senza dal 26 di ottobre? e anche  qui si avuto il coraggio di scaricare la colpa alla società che gestisce il servizio. Non possiamo più rimanere indifferenti al fenomeno, i cittadini sono stanchi di subire e di non essere ascoltati. Non abbiamo ricevuto nessuna risposta nemmeno quando quasi 700 cittadini hanno protocollato una petizione che chiedevano interventi urgenti. Questi interventi li abbiamo portati in consiglio comunale e prevedevano:
·        provvedere all’istallazione di telecamere per la video sorveglianza nei punti strategici e nelle aree sensibili sia nel capoluogo che nelle frazioni;
·        potenziare l’illuminazione, programmando l’ammodernamento della rete d’illuminazione pubblica attraverso l’adeguamento dei punti luce obsoleti e di dotare i luoghi e le strade appartate che ancora ne sono prive, con un adeguato impianto di illuminazione;
·        stipulare una convenzione con le Amministrazioni limitrofe per il patto sulla sicurezza territoriale collaborando in sinergia con le forze dell’ordine;
·        potenziare il corpo di Polizia Locale per consentire un maggior controllo del territorio;
·        sottoscrivere una polizza contro i danni dei furti per l'intera cittadinanza;
Nonostante questi punti fossero espressamente condivisi sia nel nostro che nel loro programma elettorale, nonostante una petizione sottoscritta da quasi 700 cittadini presentata nel 2008 e volutamente sinora ignorata, ancora una volta ha prevalso l'inerzia e la bocciatura in consiglio comunale delle nostre proposte a tutela dei cittadini e delle nostre case.
Noi cittadini abbiamo provveduto ad installare impianti di antifurto e  inferriate agli infissi e nonostante ciò non ci sentiamo tutelati. Abbiamo fatto ciò che è nelle nostre possibilità. Al contrario l'Amministrazione non sta facendo nulla per la sicurezza dei nostri abitanti. La verità neppure troppo velata è che quest'amministrazione non è in grado di fare una politica della sicurezza
Oggi il sindaco e la maggioranza tutta, di fronte alle poche e semplici richieste dei cittadini continuamente bersagliati dai furti, dovranno farsi un esame di coscienza.
Ognuno faccia la sua parte e conciò chiediamo all'Amministrazione comunale di essere responsabile e di attuare  interventi urgenti perchè a mali estremi, estremi rimedi. Staranno costringendo  i cittadini a tirare fuori i propri fucili?

giovedì 3 novembre 2011

"VOGLIAMO SENTIRCI SICURI DENTRO E FUORI LE NOSTRE CASE"

I recenti episodi di cronaca riportano tristemente alla memoria questo frammento del programma elettorale della maggioranza, che è stato dalla medesima platealmente disatteso, quando all'unanimità ha respinto una mozione sulla sicurezza presentata dal nostro gruppo consiliare.


La mozione avrebbe impegnato la Giunta sui seguenti obiettivi:
  • provvedere all’istallazione di telecamere per la video sorveglianza nei punti strategici e nelle aree sensibili sia nel capoluogo che nelle frazioni;
  • potenziare l’illuminazione, programmando l’ammodernamento della rete d’illuminazione pubblica attraverso l’adeguamento dei punti luce obsoleti e di dotare i luoghi e le strade appartate che ancora ne sono prive, con un adeguato impianto di illuminazione;
  • stipulare una convenzione con le Amministrazioni limitrofe per il patto sulla sicurezza territoriale collaborando in sinergia con le forze dell’ordine;
  • potenziare il corpo di Polizia Locale per consentire un maggior controllo del territorio;
Nonostante questi punti fossero espressamente condivisi sia nel nostro che nel loro programma elettorale, nonostante una petizione sottoscritta da quasi 600 cittadini presentata nel 2008 e volutamente sinora ignorata, ancora una volta ha prevalso l'inerzia.
Oggi il sindaco e la maggioranza tutta, di fronte alle poche e semplici richieste dei cittadini continuamente bersagliati dai furti, dovranno farsi un esame di coscienza per il proprio programma elettorale disatteso, per le petizioni ignorate, per i fondi regionali per la sicurezza mai utilizzati, per i preventivi fatti senza un progetto preciso ma solo per essere subito accantonati.
Non è stato solo un voto contro le richieste dell’opposizione che chiedeva interventi tangibili ed immediati, ma contrario alle necessità di tutta la cittadinanza di Certosa.
Giova ricordare che la sicurezza è uno dei provvedimenti fondamentali assunti da Regione Lombardia che sostiene i comuni nella politica d’ interventi finalizzati a tutelare la sicurezza del territorio e dei cittadini, finanziando fino ad un massimo del settanta per cento delle spese per la sicurezza.
Fra i compiti del Comune rientra invece sicuramente l’attenzione alle categorie più fragili ed esposte ai rischi della criminalità come gli anziani, spesso vittime privilegiate di furti, scippi, truffe e rapine.
A questo proposito il gruppo “DI PIU' PER CERTOSA” ha sottoposto al Consiglio Comunale un’ulteriore mozione che prevedeva la stipula di un’idonea “assicurazione” per tutti i cittadini.
L’assicurazione è sicuramente un modo per limitare i disagi cui va incontro chi subisce un furto, garantendo l’attuazione di determinate misure d’assistenza all’abitazione e alla persona, con una particolare attenzione agli over 65. Il costo totale della polizza, in ragione dei 2050 nuclei famigliari e dei 675 over 65, sarebbe stato di euro 4.802,50, una cifra ampliamente alla portata del corrente bilancio Comunale, garantendo l’assistenza assicurativa ad ogni cittadino.
Anche in questa mozione è stata respinta da tutti i consiglieri di maggioranza.
Le motivazioni che hanno portato il Sindaco a respingere le nostre proposte nell’ambito della sicurezza urbana sono sconcertanti e contraddittorie. La Giunta, infatti, ha presentato in sede di Consilio un solo preventivo per l’installazione di sei telecamere con sistema di video sorveglianza, per un costo di 70.000 euro. Naturalmente il preventivo proposto è stato accantonato subito dalla stessa maggioranza in virtù del costo proibitivo per le casse comunali, ma è necessario secondo noi che la Giunta prenda in considerazione in maniera tempestiva altre possibili offerte, per poi mutar parere e deliberare l’installazione delle telecamere. Il Sindaco fa sapere invece di voler optare per la costruzione di una nuova caserma dei Carabinieri che per ora però è solo un “puntino” sulla carta (PGT- Piano del Governo del Territorio). Il tutto è stimato per la sua realizzazione ad un costo folle che si aggira intorno ai 3 milioni di euro, molto di più del costo di un progetto faraonico per la sicurezza pubblica. La carenza di agenti di Polizia Locale che persiste ormai da parecchio tempo e che ha visto un avvicendamento continuo di agenti negli ultimi anni, non ci permette di raggiungere nemmeno un accordo sovracomunale per un controllo organico del territorio. Nel 2004 quando Certosa contava circa 3000 abitanti, i vigili in servizio erano 3 ora che siamo alla soglia dei 5000 abitanti ci ritroviamo con un organico quasi pari a uno. Come al solito, anche il problema dell’organico della polizia locale è stato sottovalutato e i risultati sono questi.                                                                                                                 La verità neppure troppo velata è che quest'amministrazione non è in grado di fare una politica della sicurezza. 
SIGNOR SINDACO, RESPINGENDO LE NOSTRE PROPOSTE LEI HA DISATTESO LE SUE STESSE PROMESSE ELETTORALI, MA NON POTRA' CONTINUARE AD IGNORARE CIO' CHE SEMPLICI CITTADINI SEGNATI DAI CONTINUI FURTI LE CHIEDONO  DA OLTRE TRE ANNI.

sabato 29 ottobre 2011

TANGENZIALE DI CERTOSA, MAI PRESENTATO IL PROGETTO


Leggere sul giornale queste notizie ci lascia nello sconforto.  In trent'anni le amministrazioni succedutesi a Certosa sulla tangenziale sono riuscite solo a produrre chiacchiere e propaganda politica.
Non è mai stato fatto però ciò che realmente serviva, ovvero un progetto.  Per anni dai banchi della maggioranza abbiamo sentito la solita litania sulla tangenziale, ovvero "tocca alla provincia!!" quindi tutti fermi ad aspettare e strumentalizzare. Ora  possiamo dire che "il re è nudo", e come in una nota fiaba ci voleva una voce amica per aprire gli occhi ai cittadini di Certosa, Quella del presidente Bosone.

Dalla provincia Pavese del 27/10/2011.

 <<L’accordo fra Provincia e Comune di Belgioioso per realizzare la tangenziale (9 milioni di euro, via nel 2015) lo ha colpito come uno schiaffo. Corrado Petrini, sindaco di Certosa, che sa trent’anni attende anche lui una strada alternativa all’ex Statale dei Giovi, si scaglia ora contro il presidente della Provincia, Daniele Bosone. «Mi fa piacere constatare come Piazza Italia usi due pesi e due misure a seconda dei Comuni con chi ha a che fare – ironizza Petrini –. Per Belgioioso hanno trovato subito l’accordo, mentre per noi non va bene neppure se i i fondi ce li dà un privato». Il riferimento, nemmeno tanto implicito, è al centro commerciale di Borgarello. Come noto, gli operatori nella conferenza di servizi che dava il via libera al progetto in Regione, aveva messo sul piatto 11 milioni di euro per costruire la tangenziale che Certosa aspetta dagli anni Ottanta. «Anche qui due pesi e due misure – attacca di nuovo sindaco di Certosa –. Per Albuzzano si sono già incontrati per parlare di viabilità, nell’eventualità di una realizzazione del progetto. Ma per la nostra strada, connessa alla realizzazione di Borgarello e che sarebbe già lì pronta da cogliere, nessun incontro». Daniele Bosone, presidente della Provincia, ribatte alle accuse. « La tangenziale di Certosa, come quella di Belgioioso, rientra nel programma triennale delle opere con un finanziamento identico. Da quello che mi risulta, il Comune non ha però presentato un progetto preliminare ancora, come Belgioioso. Per quello che riguarda i centri commerciali e polifunzionali, non abbiamo preclusioni verso nessuno: abbiamo incontrato gli operatori di Albuzzano e se lo chiederanno incontreremo quelli di Borgarello». (g.s.) >>

Siamo senza parole.  
E' proprio il caso di ricordare a Petrini che "un bel tacer non fu mai scritto".

lunedì 24 ottobre 2011

BASTA FIORI SUI GUARD RAIL

Siamo nuovamente ad esprimerci sulla  pericolosità della ex SS35 e della situazione in cui riversa in particolare un  tratto che attraversa il nostro territorio comunale, ovvero quello in prossimità del ponte che collega la strada provinciale alla zona Boschetto.
Proprio in quel punto si può notare la mancanza della barriera di protezione che persiste ormai dal mese di luglio. Nel frattempo il giorno 7 agosto un auto a causa di un tamponamento è stata rimbalzata nel naviglio fortunatamente senza nessuna grave conseguenza, proprio per l’assenza del guard rail come riportato proprio dalla stampa locale (La Provincia Pavese del 08 agosto 2011). Pertanto ci sembra paradossale quando dopo l’ennesima tragedia avvenuta su quel tratto di strada proprio con la morte di una nostra giovanissima concittadina, i sindaci dei comuni di Certosa e di Borgarello oltre all’Ente Provinciale ipotizzano sistemi di prevenzioni molto ambiziosi, ma da quattro mesi nessuno si è preoccupato di mettere in sicurezza l’incolumità degli automobilisti provvedendo a reintegrare i tre metri di barriera mancante. Sicuramente con un impegno di spesa molto inferiore rispetto all’installazione di autovelox o impianti semaforici. Come già successo in passato, vogliamo augurarci che anche in questa occasione non ci sia un rimbalzo di responsabilità fra istituzioni. Questo non lo accettiamo e di conseguenza chiediamo che il Comune di Certosa o l’Ente competente, provveda alla sistemazione del guard rail in un tempo celere. Il sottrarsi da questa responsabilità è un azione grave e su questo ne prenderemmo atto, sperando che nel frattempo un altro incidente non colpisca con il dolore un’altra famiglia.

giovedì 20 ottobre 2011

DIAMO A CESARE QUEL CHE E' DI CESARE

Lo scorso 29 settembre si è tenuto il consiglio comunale.
Tra i vari punti all’odg ve ne voglio segnalare due:
1-      Convenzione piscina: La maggioranza in maniera unanime ha accolto la nostra mozione presentata a Maggio con richiesta di attivazione immediata per permettere alle famiglie di programmare le attività dei bambini per settembre.
Purtroppo, come spesso capita, l’amministrazione si è mossa in ritardo.
Infatti mercoledì 5 ottobre si è tenuta la presentazione della piccola struttura scelta dall’Amministrazione (solo 3 corsie contro le 8 delle altre strutture), sita in un capannone industriale e seppur semi-nuova ad un costo elevato per le famiglie che vogliono mandare uno o due bambini in piscina (250 € per anno a bambino contro i 150€ da noi proposti) e senza il servizio pulman.  
      2- Centro estivo bambini: abbiamo proposto di realizzare il centro estivo in oratorio, come quello di settembre, co-organizzando con la parrocchia, co-scegliendo con essa tre animatori esperti e co-finanziando corsi di formazione per 6 nostri adolescenti investendo in tal modo sui giovani del Comune. Questo avrebbe portato ad una riduzione delle tariffe per le famiglie ed ad un risparmio per l’Amministrazione. La mozione è stata bocciata come non considerevole d'accettazione (???)
Continueremo a fare le nostre proposte che vengono anche dalle vostre segnalazioni e anche se la maggioranza le boccerà state certi che le metterà in pratica poco dopo facendole passare come loro.. Vi invitiamo a partecipare ai prossimi consigli per verificare di persona quanto poco trasparente e sorda è l’attuale maggioranza

giovedì 13 ottobre 2011

DIETROFRONT PER LO CHALET DELLA CERTOSA

A margine del consiglio comunale del 29 settembre scorso, è stato lo stesso sindaco Petrini ad annunciare a noi consiglieri di “Di Più per Certosa”  un ‘ripensamento’ in merito alla ristrutturazione dello chalet della Certosa.
In particolare ci ha riferito che anche nel futuro PGT intende autorizzare solo un modesto ampliamento relativo al solo recupero delle tettoie esistenti al piano terreno, come peraltro previsto dal vigente PRG.
Nulla di più!!
Cade quindi l’idea del consistente ampliamento che prevedeva la costruzione di due nuove ali del fabbricato composte da 2 piani più mansarda.
Infatti solo dopo gli articoli apparsi sulla provincia pavese ai primi di settembre, sono stati (finalmente) richiesti al progettista  i conteggi planivolumetrici  (presentati solo il 14 settembre) che hanno evidenziano un ampliamento globale che non ha eguali  nella zona.
ora il sindaco sembra aver innestato la retromarcia, senza neppure aspettare il parere della soprintendenza.
Da nostro punto di vista siamo certamente soddisfatti del risultato ottenuto dalle nostre proteste.
E’ una netta vittoria delle tesi che abbiamo sempre sostenuto e che hanno evitato lo scempio del paesaggio intorno alla Certosa.
Però ci inquieta sapere che  su questo progetto il sindaco Petrini e l’assessore Massolini si sono mossi con imbarazzante ritardo.
I conteggi volumetrici sono stati richiesti solo tre mesi e mezzo dopo la presentazione del progetto.
Non è inoltre un caso isolato, perché anche in altre pratiche urbanistiche dopo le ns. rimostranze sono state oggetto di verifiche postume e conseguenti rettifiche (vedi articolo del 27/7/2011“Certosa, stop a nuove case per 250 abitanti).
Certamente non c’è stata solo disattenzione da parte sindaco Petrini e l’assessore Massolini , ma anche la loro inadeguatezza nel governare lo sviluppo urbanistico del nostro comune.
Lo si denota anche dal altre scelte nettamente sbagliate che saranno contenute nel PGT, come il raccordo tra la provinciale per Zeccone, via Dante e la tangenziale che porterà disagio, rumore e smog in zone oggi tranquille 

giovedì 1 settembre 2011

CHALET : LASCIA O RADDOPPIA ?


Dalla stampa abbiamo appreso della polemica circa la possibile destinazione a motel dello chalet della Certosa. Siamo d’accordo con l’assessore Infurna. Un albergo a ore che si affaccia sul Monumento sarebbe un danno irreparabile all’immagine ed al turismo di Certosa. Se così fosse daremo battaglia contro chi lo avrà permesso. E chi lo avrà permesso dovrà andare a casa.
Ma dopo aver attentamente visionato il progetto depositato in comune, sono anche altri aspetti che ci preoccupano e che non sono affatto chiari.
Il progetto in pratica prevede il RADDOPPIO della volumetria del fabbricato esistente. Tutto questo in una zona di pregio monumentale, dove i vincoli sono di assoluta inedificabilità. Nessuna delle altre costruzioni commerciali vicine ha mai avuto queste enormi privilegi. Ma fatto più sorprendente  è che il fabbricato - oltre che ampliato - verrà anche ulteriormente sopralzato. <<per recuperare  il sottotetto>> come dice l’Assessore  Massolini.  Ma la realtà e ben diversa.
La costruzione di due nuovi corpi di fabbrica avverrà dalla parte opposta del piazzale della certosa, dove ora ci sono delle piccole tettoie (forse addirittura abusive), che però si trasformeranno in due nuovi piani (terreno e primo) più sottotetto abitabile. Il “sopralzo”  per recuperare il sottotetto quindi è previsto anche dove il sottotetto adesso non c’è proprio !
MA IL FATTO PIU’ SCONCERTANTE E’ CHE TUTTA QUESTA VOLUMETRIA NON E’ CONSENTITA DAL PRG VIGENTE.
QUINDI IL PROGETTO PRESENTATO OGGI NON E’ CONFORME ALLE NORMATIVE ED È DA BOCCIARE SENZA INDUGI. Come del resto è successo per l’ultimo piano di lottizzazione, bocciato anche da una parte dalla maggioranza nell’ultimo consiglio comunale proprio perché non conforme (vedi provincia pavese di fine luglio e nostro blog a questo link ).
E visto anche che il progettista – arch. Rognoni - ha dichiarato  alla stampa che è da un anno che sta lavorando a questo progetto, fino quando il sindaco Petrini non farà chiarezza assoluta – sia come Sindaco che come ex responsabile dell’ufficio tecnico -  su quali sono gli accordi e le promesse che evidentemente egli ha già fatto all’operatore interessato, il progetto deve essere respinto.
Preso atto inoltre le dichiarazioni di stampa del sindaco Petrini e dell’assessore Massolini, non v’è dubbio alcuno della volontà di costoro di approvare questo progetto. Se ciò non fosse vero, lo stesso non sarebbe stato inviato alla Soprintendenza ancor prima di seguire le necessarie verifiche di conformità al PRG vigente. Inoltre nessun parere contrario è stato rilasciato dagli uffici in quasi quatto mesi (è stato protocollato in comune all’inizio di maggio ).
Se questa maggioranza avrà il coraggio di autorizzare un tale ampliamento in una zona cosi tutelata e protetta sotto “dettatura” del progettista e della proprietà, come fatto sin’ora senza alcuna regola, parere o paletto che escluda ogni possibilità di trasformazione in Motel, allora il quadro della situazione diventerebbe al quanto preoccupante, perché ottenere ed avviare successivamente l’attività di Motel sarà uno gioco da ragazzi. 

venerdì 26 agosto 2011

Non vogliamo il motel vicino al monastero






Sulla stampa locale è apparso un articolo che vi riportiamo qui sotto. Sicuramente l'idea di un albergo a ore che si affaccia sul Monumento, non ci trova assolutamente d'accordo, pertanto vigileremo su questo progetto di recupero dello Chalet della Certosa affinchè questo non avvenga.

CERTOSA Ristorante e albergo a trecento metri dal monumento della Certosa. Il progetto, già sul tavolo del sindaco Corrado Petrini, attende la valutazione della Soprintendenza ai Beni architettonici e paesaggistici. Ad accogliere la nuova struttura ricettiva è lo Chalet della Certosa, ristorante chiuso da oltre tre anni, che si affaccia sul piazzale dell’abbazia. Un edificio realizzato nella prima metà del novecento su progetto dell’architetto Emilio Aschieri, che verrà ampliato con due torri laterali sul retro, sarà su due piani, avrà un numero minimo di 12 camere, fino ad un massimo di 18, e potrà essere alzato, limitandosi però, precisa l’assessore all’urbanistica Gabriella Massolini, al recupero del sottotetto. Nell’attuale terrazza troveranno posto alcune camere e, si legge sullo studio progettuale, «verranno conservate le caratteristiche originali». Ma, secondo alcune indiscrezioni, al posto dell’albergo, potrebbe essere realizzato un motel. Ipotesi che preoccupa i residenti e la stessa giunta Petrini. E se l’assessore al turismo, Marcello Infurna, avverte: «Un motel a due passi dal monumento non si farà mai, piuttosto rimetto le deleghe», il sindaco tranquillizza: «Il progetto presentato in Comune vede la realizzazione di un albergo e di un ristorante. Ma in ogni caso non rilasceremo alcuna autorizzazione commerciale per un motel». E precisa: «Avevamo espressamente richiesto di mantenere bar e ristorante che peraltro i motel non contemplano e questo ci fa supporre che la proprietà non abbia intenzione di realizzarlo». Butta acqua sul fuoco il vicesindaco, Maria Vittoria Sereni, convinta che «in ogni caso non si tratterà di una struttura ricettiva di bassa qualità e non vi sarà nessun motel a ore». «Sarà piuttosto – aggiunge Massolini – un albergo immerso in un contesto paesaggistico di pregio e un ristorante che offrirà degustazione di prodotti tipici, alcuni coltivati direttamente negli orti che la proprietà intende realizzare nel parco vicino». A proporre l’intervento una società che fa capo a Primo Costa, mentre ad occuparsi della progettazione è l’architetto Vittorio Federigo Rognoni che «ha seguito le indicazioni della Soprintendenza», precisa l’assessore all’urbanistica. «Abbiamo fornito suggerimenti in modo informale – sottolinea l’architetto Paolo Savio, funzionario della Soprintendenza – e abbiamo chiesto di non stravolgere il disegno dell’Aschieri, né scimmiottarne lo stile, piuttosto di rendere ben visibili i due momenti, in modo che sia riconoscibile il nuovo intervento. Presto il progetto sarà oggetto di un’attenta valutazione». E se al posto dell’albergo venisse realizzato un motel? «Per quanto non auspicabile – risponde l’architetto – la destinazione commerciale non rientra tra le nostre valutazioni, in quanto ci limitiamo a considerare l’intervento edilizio». In ogni caso, fa sapere la Soprintendenza, i vincoli non riguardano l’edificio in sé, ma l’area di rispetto su cui è stato realizzato.

La provincia pavese 25 agosto 2011

mercoledì 24 agosto 2011

UN BENE DA TUTELARE.....PREGO CIRCOLARE!!!!!

Nuovamente nel giro di poco tempo si ritorna a parlare delle condizioni del muro di cinta che racchiude il Monumento. Ora si teme per il cedimento strutturale di una nuova porzione del muro, un altro segnale preoccupante, dopo che nel gennaio 2009 erano collassati all’improvviso una cinquantina di metri di quella storica recinzione realizzata da Gian Galeazzo Visconti. Oggi come allora di fronte a tutto questo, le dichiarazioni rilasciate dal Sindaco Corrado Petrini sono rimaste le stesse nel contenuto: «Non c’è dubbio, sono le conseguenze delle continue vibrazioni dei tir che passano sulla strada che costeggia la cinta muraria. Solo un paio di anni fa il crollo di una porzione di muro a poco più di cinquanta metri di distanza e ora questa nuova ferita. Da tempo ripeto la necessità di realizzare una bretella per deviare il traffico, soprattutto quello dei mezzi pesanti, da questo tratto di provinciale, un’opera essenziale per tutelare un bene pregiato come la Certosa».               Proprio su questo vogliamo soffermarci, e ci chiediamo noi tutti; Ma i mezzi pesanti possono essere fermati?   Perchè il Sindaco non fa rispettare l'ordinanza emessa di divieto di transito?
Ebbene, nel febbraio del 2009 uno studio attuato sulla viabilità di viale Certosa, ha quantificato un passaggio record di automezzi di tutti i tipi, dai TIR ai trattori, dai bus alle moto e persino le biciclette, per un totale di 7159 passaggi giornalieri. Questa ricerca è stata eseguita dalle associazioni presenti sul territorio che su richiesta della Provincia e del Comune hanno monitorato la strada per vetiquattro ore. Da tale studio sono emersi dati sorprendenti. La punta massima di traffico, è stata rilevata soprattutto fra le 16 e le 18, nella fascia pomeridiana e fra le 7 e le 9 del mattino. Nella delle due ore esaminate, transitano più di 1100 veicoli mentre la situazione peggiore è al mattino, si arriva ad un flusso di 1225 automezzi. Nel mese di luglio, con un'ordinanza il Sindaco decide di limitare il traffico pesante dalle ore 7 alle ore 11. Questa ordinanza non è servita a nulla. Nonostante il divieto nelle ore di limitazione, tutte le mattine transitano sul viale che porta al Monumento, all'incirca una quarantina di camion, paradossalmente senza essere sanzionati. Ad una nostra interpellanza nel Consiglio Comunale del 23 febbraio 2010 il Sindaco ci conferma infatti i nostri dubbi e dichiara che fino ad oggi (23/02/2010) nonostante siano passati 7 mesi, non è stato emesso nessun verbale a carico dei trasgressori. Veramente assurdo!!! Se poi si pensa che nel bilancio comunale del 2010 il nostro Comune ha introitato 22000 euro in meno nelle contravvenzioni rispetto il 2009. Questo è un dato che deve farci riflettere. L'Amministrazione Provinciale aveva predisposto in sinergia con il nostro Comune la limitazione in alcune fasce orarie. Il divieto era stato concordato in via provvisoria per valutarne gli effetti e i possibili vantaggi. In Consiglio Comunale abbiamo portato la proposta di chiudere in maniera permanente Viale Certosa al traffico pesante, sia per salvaguardare gli abitanti di quella zona e sia per il rispetto ambientale e acustico del nostro Monumento che già accusava il "malessere" con il cedimento strutturale del suo muro di cinta. La proposta non trovò esito positivo perchè il Sindaco ci riferiva che era competenza della Provincia ad emanare un'ordinanza sulla chiusura totale. Certamente, la possibilità di rendere il divieto permanente spetta alla Provincia, peccato  però che l' Ufficio Tecnico Comunale (capitanato sempre da Petrini) non abbia mai relazionato l'Ente competente sull'evolversi della sperimentazione. La possibilità di rende il divieto permanente, infatti era subordinato ai risultati del periodo di sperimentazione avendo riguardo in particolare, alla efficacia delle attività di vigilanza sui previsti divieti, questo è quello che l' Amministrazione Provinciale ci rende noto. E allora diciamocelo francamente, c'è proprio bisogno di un'altra bretella per fermare il traffico pesante?  

NO, BASTEREBBE FARE RISPETTARE IL DIVIETO.

lunedì 22 agosto 2011

Salviamo il muro della Certosa

E’ allarme per la cinta muraria del ’400 che circonda il monumento. Si è aperta una crepa larga circa quattro centimetri. Segna orizzontalmente le mura per quasi due metri, fino ad allargarsi in modo preoccupante nel punto dove alcuni mattoni sono caduti a terra determinando una piccola fessura da cui, attraverso la vegetazione, è possibile intravedere l’abbazia. Una ferita che appare come uno sfregio ad un patrimonio architettonico che chiede di essere salvaguardato con interventi risolutivi. L’area è stata immediatamente transennata dai tecnici della Provincia «per motivi di sicurezza». Un altro segnale preoccupante, dopo che nel gennaio 2009 erano collassati all’improvviso una cinquantina di metri di quella storica recinzione realizzata da Gian Galeazzo Visconti. E ora si teme per il cedimento strutturale di una nuova porzione del muro lungo complessivamente quattro chilometri e alto quattro metri e mezzo. A preoccupare sono soprattutto le condizioni del basamento fortemente consumato, lo spessore dei mattoni, di circa 45 centimetri, in alcuni punti si riduce ad una ventina. Il Provveditorato interregionale delle opere pubbliche per la Lombardia e la Liguria, che aveva redatto un progetto grafico per il recupero del muro, aveva stimato in tre milioni di euro circa la somma necessaria per il consolidamento dell’intera struttura. Ad avvertire la Polizia locale ieri mattina è stato un passante. «Ho visto una piccola breccia nel muro e poi una crepa profonda e ho dato subito l’allarme», racconta Mario Cortese che ieri, prima delle dieci, passava proprio sulla provinciale che collega Certosa a Giussago. «Mi sono avvicinato per guardare meglio e ho visto i mattoni a terra, nascosti tra le sterpaglie del ciglio della strada, a ridosso del muro, poco distante dal punto che era appena stato ricostituito». Un racconto fitto di particolari quello di questo signore residente a Certosa che aggiunge: «Sono certo che nei giorni scorsi non vi era alcuna lacerazione». Immediato il sopralluogo della Polizia locale che, insieme al responsabile dell’ufficio tecnico, ha già notificato ai monaci e al Demanio, proprietario della recinzione, la necessità di mettere in sicurezza e sistemare quel punto delle mura. Per il sindaco, Corrado Petrini, si tratta «di un altro evidente segnale delle condizioni precarie della struttura». «Non c’è dubbio – afferma il primo cittadino – sono le conseguenze delle continue vibrazioni dei tir che passano sulla strada che costeggia la cinta muraria. Solo un paio di anni fa il crollo di una porzione di muro a poco più di cinquanta metri di distanza e ora questa nuova ferita. Da tempo ripeto la necessità di realizzare una bretella per deviare il traffico, soprattutto quello dei mezzi pesanti, da questo tratto di provinciale, un’opera essenziale per tutelare un bene pregiato come la Certosa». E se i monaci, interpellati, fanno sapere che «il restauro spetta al Demanio che ha la proprietà della cinta muraria», è la Provincia, che ha la competenza della strada, ad aver già provveduto alla messa in sicurezza dell’area. E ad essere incuriosito dal lavoro degli uomini inviati da Piazza Italia vi era anche chi ha scelto di visitare l’abbazia in una calda e assolata giornata di agosto. “Aspettiamo le 16, quando riapre il monastero – spiega Claudio Pizzo, che arriva da Rovigo, - E’ un peccato che non si pensi a tutelare un patrimonio di così grande valore »

ARTICOLO PUBBLICATO DALLA PROVINCIA PAVESE

venerdì 12 agosto 2011

Mancano i servizi, campagna addio torno in città

Campagna addio, torno in città. Dopo quasi vent’anni di luna di miele con i piccoli paesi del Pavese, qualcuno comincia a ripensarci. Non è ancora contro-esodo, ma forse i primi segnali di un’inversione di tendenza. «Quando mai ho deciso di andarmene dalla città. E pensare che per ritornarci ci ho smenato 20 mila euro».Emilio Pasetti e la moglie Carla hanno lasciato da due anni Torriano, frazione di Certosa. Senza rimpianti. Se ne sono tornati a Buccinasco, da dove venivano. «Speravamo in una vita tranquilla, fuori dal caos cittadino, ma anche con un minimo di servizi – spiega ora Pasetti –. Invece è stato un inferno sin dall’inizio». Le liti con il Comune per avere la strada asfaltata, l’illuminazione, la raccolta dei rifiuti davanti al condominio. La paura di essere derubati, visto che il fenomeno dei furti è uno dei problemi irrisolti non solo a Certosa ma in tutto l’hinterland. La quasi totale mancanza di collegamenti. Ma l’elenco potrebbe continuare: «Anche fare la spesa per chi abita in questi piccoli centri diventa un problema, soprattutto per chi è anziano o non ha l’auto» sottolinea Pasetti. Per lui, milanese di viale Umbria, già l’arrivo a Buccinasco era sembrato un cambiamento radicale. Così a Torriano ci è durato poco più di due anni. «Adesso abito di nuovo in centro a Buccinasco – spiega –. Milano è a 15 minuti, ci vado anche in bicicletta perchè qui ci sono le piste ciclabili. E poi ho 4 supermercati vicini...». Insomma, ammette di essere un cittadino ammaliato prima dalla quiete della campagna, pentito poi dalla «totale mancanza di servizi».Ma non è l’unico. Sono sempre di più i cartelli «Vendesi» appesi fuori dai cancelli di villette recenti, ma non di nuova costruzione. In molti casi sono gli stessi proprietari ad aver messo sul mercato l’ex casa dei loro sogni.

ARTICOLO PUBBLICATO DALLA PROVINCIA PAVESE

martedì 2 agosto 2011

Tangenziale di Certosa, altra tegola in vista?



Molto rumore ha provocato la decisione del comune di Pavia di non introdurre nel proprio PGT la cosiddetta “Tangenziale di Certosa”, tanto che la stampa locale ne aveva dato ampio risalto con una serie di articoli nei quali il nostro sindaco Petrini - livido di rabbia - dichiara  che <<a questo punto la tangenziale non può finire nei campi!>> (vedi link_1)

Già, nei confinanti campi a nord del territorio di Pavia, adiacenti al territorio di Certosa e tutelati dall’Ente “PARCO DEL TICINO”, il quale non fu invitato alle conferenze di servizio in cui si decise per il SI al centro Commerciale.  Il nodo  è cruciale, perché pare che il parere del Parco fosse necessario in quella procedura, tanto che anche per questo pende un ricordo al TAR dei comuni di San Genesio e Pavia (vedi Link_2)

Ma ora la faccenda si fa ancora più seria e complicata!!
Il Consiglio Regionale ha dato  il via libera alla nuova legge sul riordino dei Parchi. Questa legge tra l’altro stabilisce che all’interno dei parchi, <<la realizzazione di opere pubbliche in deroga previste dalla legislazione nazionale e di reti e infrastrutture previste dalla programmazione regionale, sarà possibile solo previa acquisizione del parere favorevole vincolante e obbligatorio dell’Ente Parco>> , come risulta dal comunicato stampa della Regione Lombardia (vedi  link_3)
Se dalla lettura dell’articolato della legge emergerà quanto anticipato dal comunicato stampa, sarà’ un’altra doccia scozzese per Petrini ed il Centro Commerciale, perché è ovvio che l’infrastruttura “Tangenziale di Certosa”, per passare sul territorio di Pavia dovrà passare anche il vaglio <vincolante ed obbligatorio> dell’ente Parco del Ticino.
Lo scenario si fa veramente critico, e quindi sarà ben più concreta la possibilità che la tangenziale debba ricongiungersi con l’ex statale dei Giovi poco prima del confine con Pavia, con un intasamento in quel punto che si può ben immaginare.  Sarebbe un vero disastro !

A questo punto, visto quanto riportato dalla stampa locale, sorge spontanea una domanda:
- cosa ci faceva Costantino Serughetti – dominus della società promotrice del Centro Commerciale – in riunione con il sindaco di Certosa e Giussago, il giorno successivo alla Vas del comune di Pavia? 
Forse meditano di spostare il Centro Commerciale sul nostro territorio?

venerdì 29 luglio 2011

Telecamere a Certosa, era ora!! (ma a Cascine Calderari neppure una?)

Non sembra  vero, ma all'improvviso la maggioranza  ha ceduto su un  punto che per anni è stato oggetto di aspre battaglie con l'opposizione, ovvero  la sicurezza del territorio, con la maggioranza sempre sorda alle nostre richieste.
Certosa, a dire la verità, è uno degli ultimi paesi a convertirsi al sistema di video-sorveglianza. Il sindaco, infatti, fino ad ora, non aveva ceduto alle richieste da parte di cittadini e opposizione di dotare il Comune di telecamere.  Ma dopo gli ultimi avvenimenti, si è convinto. “ Così recita La Provincia pavese, ed annuncia ben 24 telecamere, suddivise tra Certosa, Torriano e Samperone.
Chi dei lettori non ricorda l'antefatto può  prendere visone di alcuni dei numerosi elementi che in passato non sono bastati a smuovere la maggioranza, come ad esempio:
1)      - oltre seicento firme raccolte in pochi giorni, (vedi link_1)
2)      - furti e danneggiamenti a raffica (vedi link_2)  , a cui sono seguite due specifiche mozioni (vedi link_3 ) naturalmente idee e proposte tutte bocciate dalla maggioranza.
Si potrebbe gioire per l'annuncio, ben sapendo che è meglio tardi che mai, ma  l'<<ora basta>> pronunciato da  Petrini e Brazzo  ci lascia l'amaro in bocca, soprattutto pensando a i cittadini che sono stati colpiti negli ultimi quattro anni  (già , da tanto durano le nostre istanze di maggior sicurezza). Adesso è arrivato il  <<contro ordine>>, per cui  “obtorto collo”   ora  la maggioranza corre ai ripari.
 Noi vigileremo che quello che per ora è solo un annuncio, si trasformi al più presto in realtà. Ma come al solito  la maggioranza ancora una volta scivola sull'ennesima buccia di banana. 

Cari Petrini e Brazzo, perché Cascine Calderari, che pure fa parte del comune di Certosa, non è citata tra i luoghi in cui verranno istallate le telecamere? 

Attendiamo fiduciosi la risposta.

mercoledì 27 luglio 2011

Centro Commerciale...oltre al danno, la beffa!!!!

Dalla conferenza della VAS avvenuta ieri (26 luglio 2011) è emersa un'altra situazione anomala. Il comune di Pavia nel proprio PGT non prevede nessuna infrastruttura che si allacci alla famosa tangenziale di Certosa e quindi mi chiedo ma che senso ha realizzare una strada che entri a Torriano e si fermi nelle campagne di Borgarello? il nostro sindaco e la giunta hanno espresso parere favorevole al centro commerciale perchè il lottizzante avrebbe realizzato la viabilità fino all'allacciamento della tangenziale a Pavia. Ma prima di accettare queste condizioni perchè nessuno si è preoccupato di vedere cosa prevedeva il PGT del comune di Pavia? Ma siamo sicuri che gli assessori e i consiglieri di maggioranza erano a conoscenza di questo scenario? io penso proprio di no. Ancora una volta si può intuire che chi comanda è uno solo e questo sapeva perfettamente tutto. Ora ci sarà un tavolo di trattativa che comunque mi lascia ben poco da sperare anche perchè i tempi tecnici sono ristrettissimi. Un'altra considerazione ma questa è una mia opinione personale, è che questa operazione potrebbe assumere un aspetto ambientale veramente devastante ma il paradosso è che quelli che si definiscono gli ambientalisti del territorio hanno desertato la conferenza.

martedì 26 luglio 2011

ALT !!! il piano di lottizzazione è illegittimo

                                                                                                                                                    

                                                                                                                                   Nella seduta del consiglio comunale del 22/7/2011 il punto all’ordine del giorno che prevedeva  l’approvazione del piano di Lottizzazione “La Mischia”, a seguito delle osservazioni e delle riserve avanzate dall’opposizione (vedi doc. allegato, depositato in consiglio) è stato ritirato.
Il nuovo insediamento proposto prevedeva  circa 20'500 metri cubi di nuove costruzioni e circa 205 nuovi abitanti (virtuali) , ma che in realtà sarebbero diventati oltre 250.  Certosa oggi non ha bisogno ulteriori nuove case, perché molte sono le costruzioni residenziali ancora da realizzare, ma soprattutto ancora invendute (oltre 150 come quantificato da un’indagine di un noto foglio locale). Un vero record.                                                                                     Ma la maggioranza ha dovuto cedere di fronte alle numerose inesattezze, agli errori (alcuni anche palesemente marchiani ) ad alla palese difformità del Piano di Lottizzazione rispetto al vigente PRG, che i sottoscritti consiglieri di minoranza hanno puntualmente evidenziato.
La sorpresa positiva è che i consiglieri di maggioranza non si sono lasciati influenzare dalle pressioni del sindaco, e dopo aver sospeso la seduta hanno votato la richiesta della minoranza di sospensione del P.L. Sospendere questo Piano di Lottizzazione è stato un atto di responsabilità. Troppi erano gli errori riscontrati, alcuni proprio palesemente contrari alle leggi che regolano la materia.  Questo era un piano che mirava solo a fare cassa, ma che non salvaguardava neppure una zona verde di rispetto della roggia Mischia, molto delicata dal punto di vista ambientale.
Ma le nostre maggiori perplessità riguardano proprio i tempi - straordinariamente celeri – con cui questo piano – pur non conforme al prg vigente - è giunto in consiglio. Un iter stranamente super-accelerato, un’urgenza ed una corsia preferenziale che non può e non deve avvenire a scapito dei controlli.
Questo è un piano che il Sindaco -responsabile dell’ufficio tecnico fino a poco tempo fa- ha avallato e sostenuto con tutti i mezzi, fino a che gli stessi suoi consiglieri di maggioranza non lo hanno bocciato.  Ringraziamo quindi il senso di responsabilità  di quest’ultimi, che hanno evitato al territorio di Certosa altro inutile cemento.

Qui sotto pubblichiamo la versione integrale del nostro intervento in Consiglio Comunale.


C.C. DEL 22/07/2011 - PIANO DI LOTTIZZAZIONE “LA MISCHIA”
Siamo stupefatti della velocità con cui questo PL è giunto a questo consiglio comunale. E’ stato presentato il 1° aprile del 2011( una data che si rivela azzeccata per questo PL) ed oggi è già all’adozione. Ci stupisce che quest’adozione venga richiesta appena prima di vedere adottato il nuovo PGT (a settembre, lo ha detto il sindaco alla stampa).
Un iter stranamente super-accelerato , un’urgenza ed una corsia preferenziale ingiustificata che però non può avvenire a scapito dei controlli, come di seguito si evidenzia.
OSSERVAZIONI GENERALI
La prima critica che muoviamo parte dalle dichiarazioni sbandierate dalla forza di maggioranza e fondate sul motto elettorale “basta cemento”. Evviva la coerenza! Il nuovo insediamento proposto è di circa 20'500 metri cubi porterà  circa 205 nuovi abitanti (virtuali) , ma che in realtà saranno molti di più (oltre 250).
Certosa oggi non ha bisogno di altri 20’500 metri cubi e di altri 250 abitanti, perché molte sono le costruzioni residenziali ancora da realizzare. Il Rapporto Ambientale  della VAS di questo comune li quantifica in oltre 115'000 metri cubi (vedi doc. 1). Un noto giornalino locale ha quantificato in più di 150 gli immobili nuovi ma invenduti, a cui si andranno ad aggiungere questi della lottizzazione “La Mischia”. Un vero record.
OSSERVAZIONI SPECIFICHE
1° - LA MANCATA CONFORMITA’ DEL PL AL PRG VIGENTE
Troviamo oltremodo strano che l’amministrazione  nulla abbia da obbiettare su una strada – interna al PL – che all’improvviso va invece a trovarsi all’esterno del PL medesimo, e ciò in difformità al vigente PRG, talché iI piano non può essere considerato conforme al PRG medesimo. Lo dichiara anche lo stesso progettista nella sua lettera allegata al PL (vedi doc. 2)
Un’interpretazione estensiva che procura un indubbio vantaggio al lottizzante  Non ci saremmo aspettati che l’assessore e la giunta tutta cedessero proprio su un punto così delicato, adeguandosi così velocemente alle richieste del lottizzante. Ma ciò che ci stupisce maggiormente è che lo si faccia forzatamente al di fuori delle legge e delle cautele che una siffatta modifica avrebbe richiesto.
Infatti la legge regionale n° 23/1997 prevede all’art. 2 l’approvazione dei PL in variante al PRG proprio per le “ varianti relativa a comparti soggetti a piano  attuativo che comporti una diversa dislocazione delle aree destinate a infrastrutture e servizi;”, ovvero proprio il nostro caso, dove l’infrastruttura prevista dal PRG viene collocata all’esterno del PL!!
Riteniamo quindi che per quanto sopra menzionato il piano debba essere approvato con la procedura dei “PL in VARIANTE AL PRG” ai sensi dell’art. 2 della legge 23/06/1997 n° 23, che rimane in vigore come da art. 25 della Legge regionale 12/2005, e non con la procedura normale prevista dalla corrente delibera di consiglio comunale.
 2° - CLAUSOLE DI CONVENZIONE CONTRARIE ALLA LEGGE
Altrettanto grave ed insuperabile è la non conformità alla legge vigente della convenzione del PL, ove all’art. 5 è presente l’impegno del Lottizzante a realizzare direttamente le opere primarie.
E’ infatti notorio che la legge 12 luglio 2011 n° 106 (conversione del c.d. “decreto Sviluppo”)  abbia apportato delle modifiche tali per cui questa procedura “diretta” non è più ammessa, quindi quanto previsto dalla convenzione è contrario alla legge e va’ completamente rivisto.
3° - ULTERIORI OSSERVAZIONI
Altre osservazioni che si possono avanzare riguardano errori marchiani dei documenti di PL ma di notevole rilevanza per il medesimo in virtù del contesto ambientale del piano, come ad esempio:
-         Contrasto tra la convenzione e la tavola n° 1 – nella convenzione – punto g) delle premesse - si dichiara che le aree non sono sottoposte ai vincoli di cui al d.lgs. 42/2004 (codice dei beni culturali ed ambientali) punto mentre la tavola n° 1 riporta nella fascia di rispetto del colatore navigliaccio di cui all’art. 142 lettera C del dlgs 42/2004 che interessa quasi completamente l’area del PL. Quale dei due è sbagliato?
A nostro parere inoltre l’individuazione della fascia di rispetto di 10 m dal ciglio delle Roggia  Mischia dovrebbe essere recepita  dal progetto di P.L. proposto al fine di garantire la sopravvivenza e la valorizzazione della roggia stessa come elemento ambientale qualificante dell’area e dell’intorno. 
Invece:
-          Tav. 8 – la legenda della tavola non specifica cosa sia il “nastro” marrone fiancheggiante la roggia Mischia che però finisce nel nulla.
-         TAV. 8 - Il muro di recinzione fiancheggiante la roggia Mischia è troppo vicino all’alveo della roggia  (2/3 mt. ) e si eleva oltre il piano campagna, tale da essere in contrasto con le previsioni del Regio Decreto  523/1904. Alla Roggia Mischia  si applica l’art 96 del R.D. 523/1904 che tutela i corsi d’acqua ( come in relazione specificato anche dal  progettista del PL)
. Sono vietati entro la fascia di 10 m dal ciglio delle sponde: 1) la realizzazione di fabbricati, anche se totalmente interrati,  2) le recinzioni con murature che si elevino oltre la quota del piano campagna; 2) gli scavi entro la fascia di 4 m, dai limiti come sopra definiti: le piantagioni e le movimentazioni del terreno.
-         Tav. 8 – la fascia di “vede privato ad uso pubblico” che dovrebbe garantire la valorizzazione della roggia stessa non è disciplinata nella convenzione. Nella stessa tavola non è inoltre precisati quale sia il fabbricato con destinazione commercio di vicinato.
Non ci dilunghiamo oltre in ulteriori osservazioni circa la leggibilità degli elaborati.

CONCLUSIONI
Alla luce di quanto in narrativa, visto il contrasto del piano e dei suoi allegati con le leggi regionali e nazionali sopra citate, i sottoscritti chiedono il rinvio dell’intero piano all’esame tecnico degli uffici competenti per la rettifica degli evidenti errori riscontrati, nonché per l’adeguamento complessivo del medesimo alla legge vigente.

Certosa di Pavia,  22/07/2011                                      
f.to                  Giorgio Gianini                                Massimiliano Cozzi