venerdì 29 luglio 2011

Telecamere a Certosa, era ora!! (ma a Cascine Calderari neppure una?)

Non sembra  vero, ma all'improvviso la maggioranza  ha ceduto su un  punto che per anni è stato oggetto di aspre battaglie con l'opposizione, ovvero  la sicurezza del territorio, con la maggioranza sempre sorda alle nostre richieste.
Certosa, a dire la verità, è uno degli ultimi paesi a convertirsi al sistema di video-sorveglianza. Il sindaco, infatti, fino ad ora, non aveva ceduto alle richieste da parte di cittadini e opposizione di dotare il Comune di telecamere.  Ma dopo gli ultimi avvenimenti, si è convinto. “ Così recita La Provincia pavese, ed annuncia ben 24 telecamere, suddivise tra Certosa, Torriano e Samperone.
Chi dei lettori non ricorda l'antefatto può  prendere visone di alcuni dei numerosi elementi che in passato non sono bastati a smuovere la maggioranza, come ad esempio:
1)      - oltre seicento firme raccolte in pochi giorni, (vedi link_1)
2)      - furti e danneggiamenti a raffica (vedi link_2)  , a cui sono seguite due specifiche mozioni (vedi link_3 ) naturalmente idee e proposte tutte bocciate dalla maggioranza.
Si potrebbe gioire per l'annuncio, ben sapendo che è meglio tardi che mai, ma  l'<<ora basta>> pronunciato da  Petrini e Brazzo  ci lascia l'amaro in bocca, soprattutto pensando a i cittadini che sono stati colpiti negli ultimi quattro anni  (già , da tanto durano le nostre istanze di maggior sicurezza). Adesso è arrivato il  <<contro ordine>>, per cui  “obtorto collo”   ora  la maggioranza corre ai ripari.
 Noi vigileremo che quello che per ora è solo un annuncio, si trasformi al più presto in realtà. Ma come al solito  la maggioranza ancora una volta scivola sull'ennesima buccia di banana. 

Cari Petrini e Brazzo, perché Cascine Calderari, che pure fa parte del comune di Certosa, non è citata tra i luoghi in cui verranno istallate le telecamere? 

Attendiamo fiduciosi la risposta.

mercoledì 27 luglio 2011

Centro Commerciale...oltre al danno, la beffa!!!!

Dalla conferenza della VAS avvenuta ieri (26 luglio 2011) è emersa un'altra situazione anomala. Il comune di Pavia nel proprio PGT non prevede nessuna infrastruttura che si allacci alla famosa tangenziale di Certosa e quindi mi chiedo ma che senso ha realizzare una strada che entri a Torriano e si fermi nelle campagne di Borgarello? il nostro sindaco e la giunta hanno espresso parere favorevole al centro commerciale perchè il lottizzante avrebbe realizzato la viabilità fino all'allacciamento della tangenziale a Pavia. Ma prima di accettare queste condizioni perchè nessuno si è preoccupato di vedere cosa prevedeva il PGT del comune di Pavia? Ma siamo sicuri che gli assessori e i consiglieri di maggioranza erano a conoscenza di questo scenario? io penso proprio di no. Ancora una volta si può intuire che chi comanda è uno solo e questo sapeva perfettamente tutto. Ora ci sarà un tavolo di trattativa che comunque mi lascia ben poco da sperare anche perchè i tempi tecnici sono ristrettissimi. Un'altra considerazione ma questa è una mia opinione personale, è che questa operazione potrebbe assumere un aspetto ambientale veramente devastante ma il paradosso è che quelli che si definiscono gli ambientalisti del territorio hanno desertato la conferenza.

martedì 26 luglio 2011

ALT !!! il piano di lottizzazione è illegittimo

                                                                                                                                                    

                                                                                                                                   Nella seduta del consiglio comunale del 22/7/2011 il punto all’ordine del giorno che prevedeva  l’approvazione del piano di Lottizzazione “La Mischia”, a seguito delle osservazioni e delle riserve avanzate dall’opposizione (vedi doc. allegato, depositato in consiglio) è stato ritirato.
Il nuovo insediamento proposto prevedeva  circa 20'500 metri cubi di nuove costruzioni e circa 205 nuovi abitanti (virtuali) , ma che in realtà sarebbero diventati oltre 250.  Certosa oggi non ha bisogno ulteriori nuove case, perché molte sono le costruzioni residenziali ancora da realizzare, ma soprattutto ancora invendute (oltre 150 come quantificato da un’indagine di un noto foglio locale). Un vero record.                                                                                     Ma la maggioranza ha dovuto cedere di fronte alle numerose inesattezze, agli errori (alcuni anche palesemente marchiani ) ad alla palese difformità del Piano di Lottizzazione rispetto al vigente PRG, che i sottoscritti consiglieri di minoranza hanno puntualmente evidenziato.
La sorpresa positiva è che i consiglieri di maggioranza non si sono lasciati influenzare dalle pressioni del sindaco, e dopo aver sospeso la seduta hanno votato la richiesta della minoranza di sospensione del P.L. Sospendere questo Piano di Lottizzazione è stato un atto di responsabilità. Troppi erano gli errori riscontrati, alcuni proprio palesemente contrari alle leggi che regolano la materia.  Questo era un piano che mirava solo a fare cassa, ma che non salvaguardava neppure una zona verde di rispetto della roggia Mischia, molto delicata dal punto di vista ambientale.
Ma le nostre maggiori perplessità riguardano proprio i tempi - straordinariamente celeri – con cui questo piano – pur non conforme al prg vigente - è giunto in consiglio. Un iter stranamente super-accelerato, un’urgenza ed una corsia preferenziale che non può e non deve avvenire a scapito dei controlli.
Questo è un piano che il Sindaco -responsabile dell’ufficio tecnico fino a poco tempo fa- ha avallato e sostenuto con tutti i mezzi, fino a che gli stessi suoi consiglieri di maggioranza non lo hanno bocciato.  Ringraziamo quindi il senso di responsabilità  di quest’ultimi, che hanno evitato al territorio di Certosa altro inutile cemento.

Qui sotto pubblichiamo la versione integrale del nostro intervento in Consiglio Comunale.


C.C. DEL 22/07/2011 - PIANO DI LOTTIZZAZIONE “LA MISCHIA”
Siamo stupefatti della velocità con cui questo PL è giunto a questo consiglio comunale. E’ stato presentato il 1° aprile del 2011( una data che si rivela azzeccata per questo PL) ed oggi è già all’adozione. Ci stupisce che quest’adozione venga richiesta appena prima di vedere adottato il nuovo PGT (a settembre, lo ha detto il sindaco alla stampa).
Un iter stranamente super-accelerato , un’urgenza ed una corsia preferenziale ingiustificata che però non può avvenire a scapito dei controlli, come di seguito si evidenzia.
OSSERVAZIONI GENERALI
La prima critica che muoviamo parte dalle dichiarazioni sbandierate dalla forza di maggioranza e fondate sul motto elettorale “basta cemento”. Evviva la coerenza! Il nuovo insediamento proposto è di circa 20'500 metri cubi porterà  circa 205 nuovi abitanti (virtuali) , ma che in realtà saranno molti di più (oltre 250).
Certosa oggi non ha bisogno di altri 20’500 metri cubi e di altri 250 abitanti, perché molte sono le costruzioni residenziali ancora da realizzare. Il Rapporto Ambientale  della VAS di questo comune li quantifica in oltre 115'000 metri cubi (vedi doc. 1). Un noto giornalino locale ha quantificato in più di 150 gli immobili nuovi ma invenduti, a cui si andranno ad aggiungere questi della lottizzazione “La Mischia”. Un vero record.
OSSERVAZIONI SPECIFICHE
1° - LA MANCATA CONFORMITA’ DEL PL AL PRG VIGENTE
Troviamo oltremodo strano che l’amministrazione  nulla abbia da obbiettare su una strada – interna al PL – che all’improvviso va invece a trovarsi all’esterno del PL medesimo, e ciò in difformità al vigente PRG, talché iI piano non può essere considerato conforme al PRG medesimo. Lo dichiara anche lo stesso progettista nella sua lettera allegata al PL (vedi doc. 2)
Un’interpretazione estensiva che procura un indubbio vantaggio al lottizzante  Non ci saremmo aspettati che l’assessore e la giunta tutta cedessero proprio su un punto così delicato, adeguandosi così velocemente alle richieste del lottizzante. Ma ciò che ci stupisce maggiormente è che lo si faccia forzatamente al di fuori delle legge e delle cautele che una siffatta modifica avrebbe richiesto.
Infatti la legge regionale n° 23/1997 prevede all’art. 2 l’approvazione dei PL in variante al PRG proprio per le “ varianti relativa a comparti soggetti a piano  attuativo che comporti una diversa dislocazione delle aree destinate a infrastrutture e servizi;”, ovvero proprio il nostro caso, dove l’infrastruttura prevista dal PRG viene collocata all’esterno del PL!!
Riteniamo quindi che per quanto sopra menzionato il piano debba essere approvato con la procedura dei “PL in VARIANTE AL PRG” ai sensi dell’art. 2 della legge 23/06/1997 n° 23, che rimane in vigore come da art. 25 della Legge regionale 12/2005, e non con la procedura normale prevista dalla corrente delibera di consiglio comunale.
 2° - CLAUSOLE DI CONVENZIONE CONTRARIE ALLA LEGGE
Altrettanto grave ed insuperabile è la non conformità alla legge vigente della convenzione del PL, ove all’art. 5 è presente l’impegno del Lottizzante a realizzare direttamente le opere primarie.
E’ infatti notorio che la legge 12 luglio 2011 n° 106 (conversione del c.d. “decreto Sviluppo”)  abbia apportato delle modifiche tali per cui questa procedura “diretta” non è più ammessa, quindi quanto previsto dalla convenzione è contrario alla legge e va’ completamente rivisto.
3° - ULTERIORI OSSERVAZIONI
Altre osservazioni che si possono avanzare riguardano errori marchiani dei documenti di PL ma di notevole rilevanza per il medesimo in virtù del contesto ambientale del piano, come ad esempio:
-         Contrasto tra la convenzione e la tavola n° 1 – nella convenzione – punto g) delle premesse - si dichiara che le aree non sono sottoposte ai vincoli di cui al d.lgs. 42/2004 (codice dei beni culturali ed ambientali) punto mentre la tavola n° 1 riporta nella fascia di rispetto del colatore navigliaccio di cui all’art. 142 lettera C del dlgs 42/2004 che interessa quasi completamente l’area del PL. Quale dei due è sbagliato?
A nostro parere inoltre l’individuazione della fascia di rispetto di 10 m dal ciglio delle Roggia  Mischia dovrebbe essere recepita  dal progetto di P.L. proposto al fine di garantire la sopravvivenza e la valorizzazione della roggia stessa come elemento ambientale qualificante dell’area e dell’intorno. 
Invece:
-          Tav. 8 – la legenda della tavola non specifica cosa sia il “nastro” marrone fiancheggiante la roggia Mischia che però finisce nel nulla.
-         TAV. 8 - Il muro di recinzione fiancheggiante la roggia Mischia è troppo vicino all’alveo della roggia  (2/3 mt. ) e si eleva oltre il piano campagna, tale da essere in contrasto con le previsioni del Regio Decreto  523/1904. Alla Roggia Mischia  si applica l’art 96 del R.D. 523/1904 che tutela i corsi d’acqua ( come in relazione specificato anche dal  progettista del PL)
. Sono vietati entro la fascia di 10 m dal ciglio delle sponde: 1) la realizzazione di fabbricati, anche se totalmente interrati,  2) le recinzioni con murature che si elevino oltre la quota del piano campagna; 2) gli scavi entro la fascia di 4 m, dai limiti come sopra definiti: le piantagioni e le movimentazioni del terreno.
-         Tav. 8 – la fascia di “vede privato ad uso pubblico” che dovrebbe garantire la valorizzazione della roggia stessa non è disciplinata nella convenzione. Nella stessa tavola non è inoltre precisati quale sia il fabbricato con destinazione commercio di vicinato.
Non ci dilunghiamo oltre in ulteriori osservazioni circa la leggibilità degli elaborati.

CONCLUSIONI
Alla luce di quanto in narrativa, visto il contrasto del piano e dei suoi allegati con le leggi regionali e nazionali sopra citate, i sottoscritti chiedono il rinvio dell’intero piano all’esame tecnico degli uffici competenti per la rettifica degli evidenti errori riscontrati, nonché per l’adeguamento complessivo del medesimo alla legge vigente.

Certosa di Pavia,  22/07/2011                                      
f.to                  Giorgio Gianini                                Massimiliano Cozzi

lunedì 25 luglio 2011

Semafori lampeggianti

                                                                                              Da circa una settimana i nostri impianti semaforici stanno creando parecchi disagi sia agli automobilisti ma soprattutto a pedoni e ciclisti che devono attraversare la ex SS35. A garantire la sicurezza e la viabilità è solo il destino di ognuno di noi. Ma è mai possibile che per sincronizzare i semafori bisogna per forza rivolgersi alla ditta costruttrice? naturalmente gli interventi non sono ne gratuiti e nemmeno tempestivi. La carenza di personale non ci permette la presenza di un vigile fisso nei pressi dell'incrocio in questione per garantire l'incolumità del cittadino, ma chi si occupa di sicurezza nell'ambito comunale dovrebbe farlo anche se non si percepisce nulla, perchè la vita di ognuno di noi non ha prezzo.

domenica 24 luglio 2011

Baby vandali a Certosa

Sassate contro i vetri della palestra. Tornano in azione i vandali e questa volta nel mirino finisce la nuova struttura appena realizzata dal Comune per le attività sportive non solo scolastiche ma anche per le manifestazioni delle associazioni. «I vetri blindati hanno retto l’impatto – spiega l’assessore al Territorio, Giorgio Brazzo – ma i danni sono notevoli ugualmente. Perchè, nonostante il buco di circa un centimetro, bisognerà comunque cambiare tutto per sicurezza». Il costo della sostituzione sarà di circa 1700 euro. I teppisti sono entrati in azione durante la notte, anche se nessuno ha visto o sentito qualcosa. Con un oggetto contundente, quasi sicuramente un sasso, hanno colpito la porta d’ingresso della palestra. Un’azione mirata e portata a termine con il preciso intento di causare il massimo danno. Il portone, infatti, è composto da quattro ampie vetrate anti-sfondamento. Ognuna di esse è stata colpita con forza. La struttura ha resistito all’impatto. Infatti è visibile un semplice buco sulla superficie. In altre parole, il vetro non si è crepato. Ma questo basta e avanza per dover costringere il Comune alla sostituzione di tutti i pezzi danneggiati. E’ il sindaco, Corrado Petrini, a puntare il dito contro gli autori del gesto. «Sappiamo chi sono – sostiene –. Si tratta di un gruppetto di giovanissimi, in alcuni casi minorenni, che di sera si divertono a spaccare e rompere». Ragazzi del posto, assicura. Ma finchè non si colgono sul fatto, ogni azione nei loro confronti è impossibile. Intanto torna l’incubo dei vandali, dopo un periodo di relativa calma. Nei mesi scorsi era stato preso di mira il cimitero di Torriano. Poi era stata la volta dei lampioni presi a sassate di fronte invece al cimitero del capoluogo. Ma i danni maggiori, fino ad oggi, sono stati quelli registrati al parcheggio della Certosa. Qui i teppisti sierano letteralmente scatenati, distruggendo soprattutto i servizi igienici del posteggio pubblico a ridosso del Monumento. Porte sventrate, lavabi danneggiati, scritte sui muri, sanitari intasati. Uno dei risultati ottenuti erano le lunghe file, nei giorni successivi, dei turisti in attesa di poter accedere all’unico bagno funzionante. Anche in questo caso il Comune aveva dovuto correre ai ripari, con una serie di interventi di ristrutturazione. Nella zona erano anche scattati alcuni controlli da parte delle forze dell’ordine. E questo aveva probabilmente provocato uno stop dei raid, che invece sono ripresi l’altra notte in palestra.
http://ricerca.gelocal.it/laprovinciapavese/archivio/laprovinciapavese/2011/07/22/NZ_29_01.html?ref=search

Certosa, al centro estivo chiusi nell’aula

CERTOSA Poco spazio, caldo soffocante nelle giornate afose, costi eccessivi. Le famiglie bocciano il centro estivo per i bambini della materna. «Doveva essere svolto nei locali delle elementari – dice una mamma – ma a pochi giorni dal via ci hanno comunicato che sarebbe invece stato effettuato nella vecchia aula dell’asilo. Dove ci saranno sì e no 50 metri quadrati per venti bambini». D’estate, con il caldo, non è il massimo fanno notare alcuni genitori. Visto anche il costo, 85 euro a settimana per bambino. «Il servizio è indispensabile, per carità, e meno male che c’è – sottolinea un’altra signora – ma poteva essere organizzato decisamente meglio dal Comune». Anche l’opposizione critica la scelta dell’amministrazione. «Meglio sarebbe stato – dicono i consiglieri della lista “Di più per Certosa” – procedere come stabilito, dal punto di vista logistico, a svolgere il centro estivo per i bambini della materna nei locali della scuola elementare. In alternativa, si poteva valutare l’ipotesi dell’utilizzo dei locali dell’oratorio, molto più ampi e con spazi esterni all’ombra e già attrezzati. Inoltre il programma previsto doveva essere basato sullo sport, tanto che era stato chiesto un certificato medico con ulteriore spesa di 35 euro. Anche qui le cose sono cambiate perchè il progetto educativo è basato sulla psicomotricità e quindi senza obbligo di certificato medico». A conti fatti, stando alla minoranza, per 3/4 settimane si arriva a spendere fino a 340 euro per bambino. Cifra che, naturalmente, raddoppia se i figli sono due. Tutto ciò per portare i piccoli in due locali angusti, di cui uno adibito a mensa. Fuori, è vero, c’è un piccolo giardino. Ma a parte le prime ore del mattino, il sole ci batte a picco per buona parte della giornata. Il sindaco, dal canto suo, difende la scelta che definisce «obbligata». «Sono in corso alcuni lavori di ristrutturazione presso i locali della materna – prosegue – pertanto siamo stati costretti ad utilizzare la vecchia aula che viene usata, appunto, per le situazioni di emergenza». L’edificio in cui i bambini vengono ospitati è privo di impianto di condizionamento. Nelle giornate più afose, si tengono aperte porte e finestra per far passare un po’ d’aria. Petrini ammette il problema: «A volte fa caldo, è vero. Ma, lo ripeto, non c’erano altre alternative in questo periodo. Se non quello di sospendere il servizio. Ma non credo che le famiglie sarebbero state molto contente se avessimo preso questa decisione. In ogni caso, abbiamo avvertito per tempi i genitori del cambio di programma e nessuno ha avuto nulla da dire». (g.s.) 

Auguri Italia